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Passa la riforma del catasto

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15-03-2022

La riforma del catasto passa per un soffio, un solo voto in Commissione Finanze.

La votazione era attesa per l’8 marzo.

Ma il passaggio non ha addomesticato le tensioni interne alla maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Le correnti opposte avevano presentato modifiche (emendamenti) al testo minacciando di far cadere l’esecutivo prima della scadenza naturale, nel 2023.

Tra le proposte, c’era quella di parte del centrodestra di sopprimere il contestato articolo 6 del Disegno di Legge delega fiscale, per contrastare l’aggiornamento costante dei valori di mercato degli immobili.

La cosiddetta revisione degli estimi catastali. Una regola che, secondo i contestatori, determinerebbe un aumento di tasse.

L’obiettivo della misura Comunque, la revisione della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, stando agli obiettivi delineati dal governo, punterebbe a modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati.

Una misura che interesserebbe circa 30 milioni di italiani.

Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, ha precisato che “non si tratta di un intervento finalizzato a tassare la proprietà immobiliare, tantomeno la prima casa, ma a modernizzare un sistema ormai vicino a compiere un secolo di vita”.

La finalità prioritaria sarebbe quella di consentire un maggiore controllo del patrimonio immobiliare italiano, favorendo l’emersione di case non censite, o censite sulla base di rendite che non rispettano la reale consistenza e la destinazione degli stessi immobili.

La riforma prevede un nuovo sistema di mappatura degli immobili esistenti da attuarsi entro il 2026 con la revisione (adeguamento) delle rendite catastali.

Un’operazione di “trasparenza”, secondo fonti vicine al governo.

Il ministro dell’Economia Daniele Franco ribadisce: “La mappatura degli immobili ci serve per capire lo stato del patrimonio immobiliare”.

Il governo sarebbe a caccia di immobili “fantasma” e quelli accatastati in maniera irregolare.

Seguirà quindi l’adeguamento delle rendite catastali, periodico e calibrato ai valori di mercato.

Verso una tassa patrimoniale? Le levate di scudi sono soprattutto da parte di chi vede in questa riforma un primo passo verso l’eterna diatriba sull’introduzione o meno della tassa patrimoniale, per rimpinguare le casse indebitate dello Stato.

Secondo un rapporto pubblicato da Banca d’Italia, i proprietari immobiliari in Italia sono 25,5 milioni. Di questi, 1.400.000 hanno un reddito superiore a 55 mila euro, e tra di loro 780 mila superano anche i 75 mila euro.